Senza parole e senso
lacrime contorta
anche lei,
come tante
ma come tutti,
quando è.
Così in quei frammenti
l’abbraccio,
la stringo
che la spezzo
o gli spacco via il dolore,
quando è.
Sempre così,
dall’inizio credo,
un consolarsi continuo
straziante
da soli o in tanti,
irrimediabile
tristezza.
Non è verosimile
che sia condanna,
perforazione di massa.
La siepe è di rovi densa
che m’accuccio
un raggio vince lo spesso e passa
ed ecco dietro una valle,
– passi –
sorrido,
è lei, Primavera.
Giacomo