E’ come su ognuno di questi giorni
Tu divorassi un pezzetto del mio
esitere, del mio respirare
ed ingrandissi a mie spese
diventando più ampia del campo visivo
fino a coprire interamente
campi e nubi e l’orizzonte intero
o meglio, come se per magia
Ti trasformassi in tutto questo
e le cose parlassero con la tua voce
i tuoi denti, i respiri…
Ma non per questo
vorrei chiamarlo ricordo, aberrazione:
manchi da sempre e da sempre apri
i soliti sentieri biforcuti
“Tutto – continuo a dirmi – ti produce
come un morbido succo
che sa d’anni e d’ospiti mal ricevuti”.
In dono appena le speranza
che restino, chissà dove nascoste,
briciole di vita mai posseduta
sempre raccontata in voce notturna
sopra irrequiete spirali di fumo,
sopra tastiere di inchiostro.
Dense stagioni di rimorsi; poi che tutto
questo mio sorridere per spine evitate
o per mani che hanno imparato
il prezzo di solitudini chiassose
ha perso da tempo il valore di un tempo.
[…]
Very, very nice this poetry.
I feel it like a vigorous encouragement to start a new comprehension about my life!
Paolo
“questo mio sorridere per spine evitate
o per mani che hanno imparato
il prezzo di solitudini chiassose
ha perso da tempo il valore di un tempo”
…wow!!
Scrivi bene, peccato per l’argomento, troppo spirito!
La poesia triste è passata di moda, la morte e la tristezza argomenti ritriti.
La metrica e il resto decisamente buoni…meditate, gente, meditate!
Caro anonimo…è la moda che passa, mentre la poesia resta incastrata nella storia dell’umanità. Da sempre.
Meditiamo, meditiamo…!
mah, io non sono d’accordo. poi… da quando sentimenti o situazioni reali passano di moda?
Credo che la poesia (o meglio la sensazione che essa suscita ad una prima lettura) sia, come buona parte della musica, legata più agli occhi di chi legge che alle intenzioni dell’autore. Spesso sento gente affibbiare sentimentalismi anche ad autori che ben si guardavano da avere un animo romantico (Bach e tutta la musica barocca,per esempio). Il guaio è che in molti il Romanticismo si è infiltrato ormai nelle maglie più intime dell’anima. Non sarebbe il caso (come si fa con i filtri dell’impianto di condizionamento) di cambiarli per non sentire sempre e comunue lo stesso strano “aroma” ?