“Ma te lo ricordi com’eravamo felici, quando sfilavamo nei cortei e ci credevamo davvero, d’essere – in fondo – dalla parte giusta della storia?”
“Sì, me lo ricordo… ma era tutto sbagliato già allora. Una società migliore non esisterà mai”
“Ma che dici?”
“Dico, dico… dico quel che pensano tutti e che pensi anche tu, se solo abbandoni per un momento il personaggio del militante senza se e senza ma”
“In che senso, scusa?”
“Ma non vedi come siamo diventati? Dei piccolo-borghesi! Chi ha la casa di proprietà, chi pensa solo al lavoro, chi si sposa, chi già sogna le vacanze… e questa la chiami rivoluzione?”
“Beh, però c’è anche chi ci crede ancora e, a modo suo…”
“Appunto: “a modo suo”. Cosa vuol dire? Che se vota, vota a sinistra, oppure – meglio ancora – fa l’anarchico e non vota? E ti pare sufficiente? Siamo uguali a tutti gli altri, e ti dà fastidio ammetterlo”
“Sei troppo cinico, non mi piace”
“E non t’ho ancora detto tutto: sono convinto che sia impossibile eliminare le disuguaglianze. Non soltanto difficile, proprio impossibile”
“Uh che pessimista!”
“Anche se riuscissimo nell’ardua impresa di ridurre le disuguaglianze economiche e sociali, resterebbero tutte le altre: alcuni sono belli, altri brutti, alcuni amano e sono riamati, altri amano e soffrono in solitudine, altri ancora non hanno mai conosciuto l’amore. E ti pare una disuguaglianza da poco? Ora ti dico come la penso: l’amore è l’ultima illusione, l’ultima in cui alcune persone credono ancora, ma bisogna far cadere anche questa”
“Non ti seguo”
“Bisogna abolire l’amore, vietarlo, sradicarlo! Ma non vedi come ci riduce tutti? Ridicoli ragazzini che si ritirano in una disgustosa vita privata e – quel che è peggio – riescono pure a essere felici”
“E dove sta il problema, scusa?”
“Se non ricordo male, ci piaceva dire che ‘non potevamo essere felici se non lo erano anche gli altri’… beh, mi sembra che siamo ben distanti da questa presunta sensibilità”
“Ho capito: l’amore ti sembra una dimensione egoistica, che porta a chiudersi nella coppia, nella famiglia, a creare bolle di sapone senza badare a chi sta fuori. Ma questo non è vero amore!”
“Sarà. In ogni caso, l’amore comporterà sempre una disuguaglianza incolmabile tra chi è amato e chi no… un insulto alla giustizia! Se mai vincessimo, cosa che dubito da tempo, dovremmo come prima cosa impedire agli uomini d‘innamorarsi. Soltanto senza amore una società può reggersi sulla giustizia e sull’uguaglianza”
“Tu sei pazzo”
“E tu, invece, sei un povero ingenuo”.
Arianna
Questo dialogo è stupendo. Oserei aggiungere: appena l’amore diventa pubblico è già morto. Da molto tempo. Però davvero bella l’idea, mi piace!!!!!
http://www.vongolemerluzzi.wordpress.com
Thanks 😛
L’unica cosa su cui sono d’accordo sono le due ultime battute: uno è pazzo e l’altro è ingenuo…
Mi fa molto male questo dialogo… è triste pensare che questa società porta a pensare queste cose. E’ assai triste.
It’s my opinion…