Com’è difficile
imprimere
un sorriso nella carta.
I ginepri ti pungevano
lo ricordo ancora
quando prendemmo
il viottolo che conduceva
ai guanciali del mare.
Non troveremo più
dizionari sussidiosi
con finte mele d’oro in copertina
dove il dolore è appena
nota sottile a piè di pagina.
Inutili file intanto
di palazzi e dentro calmi
gli usci disserrati
in attesa di un’ ombra familiare.
Seminavi i sorrisi
pretendenti erano
le corolle delle dalie,
l’onorario pignolo
delle nere formiche.
Rotta, sull’etere
girava di premure
mal celate, la luna.
Chiudesti un poco i pugni
a denotare prese
impossibili d’amore
e ci si framezzava
un’aria che adesso
sembra ridotta a niente.
Mi piace:
Mi piace Caricamento...
Correlati
Pubblicato da Carlo Congia
Si potrebbe dire molto di me, ma occorrerebbe farlo con parole inutili.
Mostra tutti gli articoli di Carlo Congia