Di superficialità si può morire.
Qualcuno ha anche scritto un libro: Essere o Avere.
La superficie di un lago ci può insegnare qualcosa. Se non è profondo non è un lago, è una pozza oppure uno stagno. La bellezza di un lago è data anche dalla purezza delle sue acque, da tutto ciò che contiene e da tutto quello che si specchia dentro.
Dobbiamo telefonare a Mozart e chiedergli di comporci un nuovo requiem, un requiem per matrix. Mozart sta morendo di fame, non ha più lavoro, nessuno gli chiede più sinfonie da suonare nelle cattedrali della mente.
Eppure di un grande, consapevole requiem per tutta la superficialità che alberghiamo in noi ci sarebbe davvero un grande bisogno.
Matrix è quando camminiamo sempre a testa bassa, con due carote ficcate nelle orecchie, isolandoci dalla vita che ci abbraccia ogni istante. Matrix è quando stiamo incollati meccanicamente per ore ed ore, con sguardo spento, innanzi alle varie scatole tivvù o piccì bruciandoci ( oltre al cervello ) lo Spazio Tempo perfetto di una vita, la nostra vera Possibilità di Essere.
Matrix è tutto ciò che accettiamo di assorbire più o meno inconsapevolmente e che ci trasforma in automi.
Il nostro lago può essere sondato, innanzitutto per capire cos’è.
Esiste una Tecnologia Interiore che ci aiuta a comprendere cosa conteniamo.
Potremmo scoprire di essere mare, oceano oppure…pozza…o stagno.
Ma c’è rimedio, se lo si vuole.
E’ sufficiente entrare in relazione con corsi d’acqua più grandi che scendono, gagliardi, dalle alte montagne, aprire le paratie, mettersi al Lavoro per volere crescere, poichè siamo fatti per evolvere.
Per Comprendere il mistero della Vita.
Ma prima è necessario chiedere a Mozart un requiem per matrix, e per la grande paura che ci avvolge, paura generata dalla non conoscenza di sè stessi.
Ottenuto lo spartito, poi, è necessario suonarlo.
Sig. Paolo Facchini