Una donna, come me, le capita d’esser stanca, a volte triste, persino – forse – si dispera nella solitudine, d’un viso che pure io vedo così, e sa – come fa? – tenere in piedi cose che a me sembra, insomma, e parla in un modo che io rimango, ama – questa, poi! – senza paura di sbagliare, e con piedi leggeri – ah! – si leva di torno i rifiuti ingombranti.
Ma quel che è peggio: ci sono occhi, che vedono me, in quella donna.
Arianna
dipinto: Federico Marchinu
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Pubblicato da arikita
Che ci faccio qui, su questo pianeta? Di preciso non lo so. Me lo chiedo spesso, però. Per ora sono arrivata alla conclusione che sia per contribuire a rendere la realtà interna (me stessa) ed esterna (il mondo in cui vivo) un posto più accogliente per tutti. Per sentire mie le battaglie combattute in nome dell’uguaglianza, della libertà, della giustizia. Per esercitare la compassione e provare a comprendere.
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Ari, che leggera ironia e verità, nello spaesamento di noi stessi, nella sorpresa – a volte dolce, a volte spaventevole – di quel che di noi evolve. Grazie. E bacio.
Ma grazie a te, Ire cara! Un abbraccio forte… dai che tra poco ci vediamo! 😉
bella, bellissima ariush!
Troppo buona, Martulins! Un abbraccio forte, miss you
me too:-)