Uno dei problemi del diritto penale italiano è che non esiste, che io sappia, la possibilità di condannare un’intera comunità per un reato collettivo.
Gianmarco
Parole in origami attraverso la volta del cielo
Uno dei problemi del diritto penale italiano è che non esiste, che io sappia, la possibilità di condannare un’intera comunità per un reato collettivo.
Gianmarco
Bé, per rimediare potresti ospitare da Te un po’ di quei nomadi rimasti seza “casa”.
Ciao.
È che non capisco il tono di questo intervento. Problemi della comunicazione mediata da internet.
già, a volte la collettività diventa furore puro e violenza gratuita
chicca
Però è anche la proposta di chi vorrebbe fare un’unico sacco con i partecipanti ad una manifestazione che può portarsi dietro auto in fiamme e bancomat sfondati. Preferisco la responsabilità individuale che è un po’ più semplice da gestire. Tant’è che la punizione collettiva è proprio quella che generalmente si vuole imporre ai nomadi (e che in questo caso è stata imposta, addirittura sulla base di una testimonianza falsa).
concordo. Istituirei un reato collettivo punibile perseguibile. D’altronde già esiste un reato collettivo solo però tra persone che si sono unite in una persona non fisica (associazione, società…ecc.)
Non capisco che cosa intendi. Se conosci le identità di chi ha commesso un reato li punisci singolarmente, se non li conosci invece chi vai a colpire?
ah, ok, adesso ho forse meglio capito il nocciolo del problema. reato contro tanti ignoti quindi? è questo che manca?
Sul tema delle aggressioni/devastazioni al campo nomadi a Torino segnalo questo articolo, che mi sembra dia spunti di riflessioni interessanti: http://www.michelamurgia.com/di-diritti/generi/torinoburning-inventarsi-il-mostro