Come ragni
a penzoloni
da un ramo
attaccati
da un filo
di ragnatela.
Si dice
che la ragnatela
sia la corda più resistente,
eppure basta un niente,
una foglia secca
portata dal vento.
Come paracadutisti
senza paracadute,
assieme, guardandoci nel cielo
col vento tra i capelli,
ignari di cadere,
ma così presenti
in questo salto,
con gli occhi di oceano,
si vive per poco
la magia
del profumo del gelsomino.
Come uomini,
animali terrestri
prestati all’acqua,
per imparare a nuotare,
come anime,
quaggiù,
avvolte
dal fuoco
in una notte di stelle,
avvolte dalla musica
dai balli di flamenco.
Giacomo
Poesia dedicata ad un amico
che ha sofferto il vuoto
il cuore spezzato e trafitto
la tristezza di un pozzo asciutto,
ma ha assaporato anche la gioia
e non si è fermato di vivere
nonostante,
nonostante,
le ragnatele spezzate e i ragni che sono caduti,
i paracadutisti che terminano la loro corsa,
i nuotatori che escono dalla vasca
e ci aspettano, sorridenti, nello spogliatoio.