Ed ecco Piega, l’amico del protagonista de “L’autunno di sbieco”, che in effetti da anche il nome al racconto stesso, visto che il suo soprannome gli deriva dai racconti più o meno credibili di pieghe estreme eseguite con la sua Kawasaki sulla strada che va al passo del Cimirlo. Primi esperimenti di disegno di motociclette (un dramma, al pari degli aeroplani del Barone Rosso che mi hanno fatto momentaneamente desistere dal disegnare il seguito delle sue avventure) ma anche di ritrattistica ad acquerello.