
Quando c’era LUI tutti i treni spaccavano il minuto. Il Paese era pieno di minuti spaccati, tanto che ingombravano le strade e occorreva un gran numero di persone per liberarle. Allora prendevamo i minuti spaccati e, con delle carrette, li portavamo in campagna, dove costruimmo dighe di minuti spaccati. Tutti gli abitanti dell’estero venivano ad ammirare questi cumuli. Alcuni erano disposti persino a pagare pur di portarsi a casa come souvenir qualche minuto spaccato dai treni, ma LUI disse che era facile prendere i minuti spaccati dai treni degli atri e poi vantarsene.
Queste parole, riportate ai loro Capi, suscitarono grande sdegno e fu così che le altre Nazioni ci dichiararono guerra. Non sopportavano l’onta di non essere in grado di far spaccare i minuti ai treni come invece sapeva fare LUI
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Pubblicato da Carlo Congia
Si potrebbe dire molto di me, ma occorrerebbe farlo con parole inutili.
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Reblogged this on Hotel del Disinganno.
m’hai riportato alla mente un riferimento “cult” del passato cinematografico che m’è ricapitato sotto gli occhi qualche giorno fa: “cioè, per fare arrivare in orario, mica c’era bisogno di farlo capo del governo? bastava farlo capostazione no? i treni arrivavano uguale…” (troisi ne “le vie del signore sono finite”)
un genio 🙂