Ho un sasso incandescente nel petto
un peso che brucia
come un pugno nello stomaco,
spiantato straniero
senza radici a casa mia,
non c’è più scopo alla mattina
se non gioisco più al tuo fianco.
Eppure il tuo amore era un rovo
che più m’avvicinavo più mi ferivo,
ho scelto così triste l’addio,
la sopravvivenza del vuoto
al sangue delle tue spine.
Giacomo
Davvero non c’è più scopo? A hug! Ti voglio bene.
Strano, iniziava a piacermi dai primi versi, poi di nuovo l’alone dell’amore perduto, che spesso si legge nelle tue poesie. Ora immagino avrai avuto grosse delusioni, non interessa a nessuno. Ho apprezzato però di questa poesia due immagini “il sasso nel petto incandescente” e i due versi finali. Peccato che il pugno nello stomaco non brucia, l’analogia sbagliata ti ha bruciato l’immagine.
Buona giornata