Troppo vicina, dici, troppo coinvolta. Faccio mio il tuo dolore, ma così non aiuta, eh no, hai ragione, non aiuta. Come un ballerino maldestro metto i piedi, dove già i piedi altrui, ci vado sopra, per sbaglio.
Ma la distanza, quella giusta, non è solo questione di ritmo. Come nel ballo, ci vuole coordinazione, e poi tecnica, e buona memoria: la mappa aggiornata delle ferite, i punti sensibili da non urtare. Ci vuole disciplina e applicazione, ché non sempre vien spontaneo, i piedi non sempre, i piedi a volte, eh sì, a volte, ‘sti piedi.
Beh, che dire, scusa.
Torno poi a settembre, allora.
Quest’estate ripasso.
Arianna
Foto: Keith Haring, esposizione temporanea al 104, Parigi
ovvero, di quell’entità per cui, se tutti ne tenessimo un po’ più conto, vivremmo meglio.
(nuoretins, ma quando torni prisaisly?)