Per tutti quei corpi che,
un giorno, caddero.
Può accadere che un corpo cada. Che una gamba scavalchi, poi l’altra, poi non so, se subito, o se un attimo, e poi.
In ogni caso, non passa molto, e il corpo comincia a cadere, cioè a trascorrere qualche secondo nell’aria, con l’aria sopra, di fianco, davanti e dietro (normale) e pure sotto, dove di solito ci sta il pavimento. Durante la caduta i piedi poggiano sull’aria. Ma dura pochissimo, il tempo d’uscire da una stanza, forse chiudere la porta (o neanche) ed entrare in un’altra.
Poi si sente un tonfo.
Si corre, si guarda, si constata: il corpo è caduto.
La caduta, però, non ha fatto rumore. Solo l’atterraggio, lo schianto, il passaggio dall’aria sotto all’aria soltanto sopra, di fianco, davanti e dietro, con sotto l’asfalto: solo quello s’è sentito.
Mi chiedo quali segni la caduta (quei secondi con l’aria sotto) lasci sul corpo. Quando c’è stato l’asfalto, sotto i piedi e non solo, il segno si sa, si vede.
Ma prima?
Arianna
nuoretins, questo post mi risuona da post-incontro… sbaglio?