Nel mezzo della navata in cui zuppo
appena uscito dal fiume del ricordo
ascoltavo un organo dinocolato bramire
in cima ad un altare più muto
dei mie passi di caocciù sintetico
ti ho deposto con cura per terra
– pesavi come può pesare un sogno –
e rivolgendo assurde preghiere
ad un soffitto istoriato di luce
muto ascoltavo
il battito del cuore in armonia
con l’oscillar del Miserere.
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