Ci sono cose che capitano.
Alcune volte, quando una cosa capita, si dice: “Può capitare”.
Altre volte invece – rispetto a una cosa capitata – si esclama: “Ma non è possibile!”, come a protestare contro quel capitare irrispettoso della cosa.
Le cose a cui si accorda il potere di capitare, però, non sono quelle che capitano di solito. Le capitanti abituali sono, semplicemente, cose che capitano.
Invece le cose di cui si dice che possono capitare sono quelle a cui fino ad allora non si era pensato in termini di cose che capitano: parevano piuttosto cose che eventualmente, ma difficilmente e, se proprio, tendenzialmente agli altri. Che è una forma di capitare più leggera.
Infatti si dice a volte: “Ma lo sai cosa mi è capitato?”, proprio per includere quella cosa che poteva (eventualmente, difficilmente, se proprio, tendenzialmente) tra le cose che capitano.
Arianna
… per caso questo post ha qualcosa a che vedere con “il caso”?
Mmh… intendi dire che le cose capitano “per caso”? Non mi sono avventurata – se era questo – in una discussione sulle ragioni del capitare… ma perché no, potrebbe essere.
bellissimo : )
i.
Ire cara!
Grazie.
Un abbraccio grandissimo