invece io non capivo
e adesso capisco un poco
sento
il dramma del tuo sguardo
cambiato tuo malgrado
verso di me
il male che male il tuo
e io che ero la tua
stupidina
adesso capisco
e quel male d’impotenza
di rabbia
da me generato
poi subito
io che mi alleno per essere migliore
rifletto e mi tengo salda
a me
per te che non ci sei
che non ti ho più voluto
che non torni
in nessun altro.
Irene
Foto: blog Nordur 66°
molto triste, ma molto intensa!
Sì, anch’io trovo che ci sia molto in queste parole, e che arrivi tutto.
Mi ha colpito questo commento per l’uilizzo dell’avversativa, quel “ma”, come se la tristezza non fosse intensa di solito, o come se “triste” fosse un difetto e “intenso” un pregio…