E spero di aver saputo ascoltare,
di non aver riempito di parole estranee quell’intimo
prezioso e dolorante affetto.
Che coraggio quegli occhi e la sofferenza
tangibile, la lotta, l’utopia
per il meglio.
Il meglio, per come si può
per come ci è dato
per come la vita concede.
Ma la natura, se non maligna ma lunatica
sorella
ci abbraccia
un temporale che si preannuncia
una tempesta che può placare
anche per poco l’impotenza
della siccità.
Auguro a noi anime
di lotta e di speranza
una notte dolce.
Irene
Leggo solo ora… e mi commuovo.
Bentornata, Ire cara.
Grazie.
Molto bella…nel finale ho rivisto un po’ quell’augurio di smisurata preghiera, che fa sempre tanto bene a chi ci prova 😉
Grazie. E penso di sì, un po’ di quella smisurata preghiera laica… di cui siamo alla ricerca 🙂