E’ stato un pazzo. L’ISIS non c’entra. Non c’entrano, dunque, le guerre dell’Europa, l’integrazione fallita, l’emarginazione, la povertà.
Era pazzo: psicologo, psichiatra, psicofarmaci. Un pazzo vero, non di quelli “pazzi”, tanto per dire.
Già. Come se la pazzia non ci riguardasse. Come la violenza fosse soltanto (alternativamente) dell’ISIS oppure dei pazzi – e, nel secondo caso, venisse scaraventata sulla Terra da un altro pianeta.
Ma pazzi, e violenti, non si nasce, si diventa. Il lavoro, la scuola, la casa, le relazioni che costruiamo, chi accogliamo, chi escludiamo, e poi ancora (soprattutto?) come curiamo, come ci prendiamo cura della sofferenza, delle ferite nostre e altrui.
In Italia, con poche eccezioni, chi soffre di disturbi psichiatrici non ha diritto alla terapia psicologica. Solo psicofarmaci, prescritti in fretta e furia, con l’obiettivo principale di sedare, per evitare guai.
Chi non guarisce resta quello che è: un essere inutile, storto e sbagliato, un insieme di sintomi senza umanità, qualcosa da nascondere, da respingere.
E di chi sarà mai, se non la colpa, per lo meno la responsabilità? Dei pazzi, naturalmente.
Dei malati, e delle loro famiglie.
Siamo, noi presunti normali, assolti.
Un bel sollievo.
Foto: Venezia 2016
Sono d’accordo con te, particolarmente circa gli psicofarmaci… che non sono terapeutici, semmai sintomatici.
Purtroppo bisogna dire che alla Medicina Accademica interessa, non proprio sempre, curare i sintomi, e non la malattia.
Buon pomeriggio.
Quarc
Grazie per il commento.
Una precisazione: la mia non è una critica aprioristica (e dunque ideologica) agli psicofarmaci. Curare i sintomi è utilissimo, ci mancherebbe. Ci sono sintomi molto fastidiosi, in alcuni casi invalidanti: se è possibile ridurli o addirittura eliminarli con i farmaci, ottimo! Tuttavia, per curare la malattia gli psicofarmaci non bastano. E non basta – è questo il mio punto fondamentale – neanche associarli alla terapia psicologica, se poi la società (cioè noi tutti) continua a stigmatizzare, isolare, rifiutare i “pazzi”.
Scusa il ritardo. Forse non mi conosci, ma sono medico anche se non lo faccio più.
Non sempre i “pazzi” sono pazzi ma li hanno fatti diventare tali o possono essere responsabili le vicissitudini della vita.
Per curarli, anche se forse lo sono davvero, può essere utile usare gli psicofarmaci… per alleviare i sintomi, e agire con varie possibilità per arrivare a ridurre gli psicofarmaci fino ad eliminarli. Bisogna agire a vari livelli (l’unione fa la forza) senza dimenticare l’approccio personale.
Ciao.
Quarc
Grazie per la risposta! Concordo… Ciao!