Potessi scavarti negli occhi
estrarne globi di cemento
e ad essi legato
immergermi nell’alcova del tuo spirito.
Potessi scegliere un abisso
verrei nel tuo petrolio fondo
in te oserei
l’apnea del mare vasto
in te l’icaro profondo.
Giungerei all’eremo subacqueo
come al luogo in cui il gelido giaciglio
s’apre in magma, in crepe di vermiglio;
edificherei là un tempio rame e fiori
un nido metallico per aquile marine
nell’incavo ceruleo
del tuo cuore nascondiglio:
un giglio solitario per occhi di bambine.
Giulio
“un giglio solitario per occhi di bambine”: bellissimo 🙂
😉 Un abbraccio Ari!
Bellissima poesia. Sofferente e innamorata, porta immagini evocative come “eremo subacqueo” o “un tempio di rame e fiori”… 🙂