Eppure davano bello
le previsioni del giorno prima
(le più affidabili) sbagliano:
non è possibile sapere
con anticipo
cosa avrai negli occhi
e nelle mani, nella voce.
Avevano ragione, invece:
fuori, nella famosa
“realtà condivisa”
– lì dove le parole dette
le sento anch’io –
c’è il sole.
Allora
vado, rimango
vicina ma
esco: voglio piangere
stretta
in un nodo di luce.
Foto: Valgrande 2016
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Pubblicato da arikita
Che ci faccio qui, su questo pianeta? Di preciso non lo so. Me lo chiedo spesso, però. Per ora sono arrivata alla conclusione che sia per contribuire a rendere la realtà interna (me stessa) ed esterna (il mondo in cui vivo) un posto più accogliente per tutti. Per sentire mie le battaglie combattute in nome dell’uguaglianza, della libertà, della giustizia. Per esercitare la compassione e provare a comprendere.
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