Guarda intorno:
m’appartiene l’albero, l’uccello
lo steccato e il rivo ombroso
e più in fondo l’orizzonte
ed il sole sulle messi.
Per tutta la vita ho lavorato questa terra che oggi
mi appartiene di dirtto
di sudore, d’amore di uomo.
Ma tu che non hai nulla
la notte
t’addormenti in ogni luogo
tu che trapassi me e la mia terra
col tuo zaino di niente
e ti scaldi ad ogni fuoco
ad ogni sogno,
tu che del grano hai fatto rame
e poi rugiada
tu che mi attraversi trasformandomi
e mostrandomi le labbra
le tue, le mie labbra di donna
finalmente dopo
tutta questa fatica
tutto questo sudore
tutto questo reame
finalmente donna
tana di conigli
nido di passeri
ventre estivo
alcova di sorriso.
Quel sorriso anche tuo
che m’ha fatto primavera
ed ora ho mille nomi
e non ho terra
non ho regno
e spoglio prendo commiato
nudo come vento
taluni sogni, alcune nuvole.
Giulio
E’ stupenda, Giulietto.
Immagini molto forti, efficaci… bellissima.