E va bene: ti ho vista, ti ho sentita,
adesso però
smetti di correre intorno:
siediti.
Come devo fare con te?
Arruffata con i pugni serrati,
il broncio e gli occhi scuri,
come posso
cullare il tuo morso?
Vuoi addormentarti con una parola
per immaginare
cose lontane, non queste,
cattive
così dentro, incastrate a stare.
L’odio è nelle tue lacrime
appuntite
che nascondi,
non sai nemmeno perché
ma cresce
tutta questa, e ancora
paura.
Nessuno verrà
a salvarci.
Siamo e saremo insieme
io e te:
meglio allora che ti sieda.
Parliamo.
Foto: Iran 2017