[…] poi ti ferma la cassiera del minimarket sotto casa, quella gentile, simpatica, con la quale scambi due battute quella volta che hai bisogno di quella cosa – il limone, la cipolla, la birra per una cena improvvisata. Interseca la curva del tuo mattino con un sonoro «Meno tre!» che vale per entrambi, schegge di stanchezza pronte al risveglio delle feriae sensus che si sono già confessate gli itinerari, e racconta dell’imminente viaggio, dei luoghi dove giacerà – pochi giorni, essenziali ma desiderati. «Ci vediamo prima di partire?» come se ogni resto o scontrino avesse preparato un distacco, e un augurio per la buona giornata a venire. «Ci vediamo di sicuro» e non so il suo nome (lei avrà notato il mio sulla superficie del mio credito?), ma non ne ho bisogno, alla fine è solo un nome, non dice nulla, non ha importanza, lei già ha l’interesse.
fērĭae sensūs
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