C’è forse modo, lo voglio sperare, di farti sapere che anche a me piace molto la tarte tatin.
Vorrei anche dirti, in qualche modo, che la preferisco con il gelato alla vaniglia, come la mangiavi tu, sebbene il gelato alla crema di oggi fosse buonissimo.
Ci sono poi altre cose che vorrei dirti.
Ma forse, a pensarci, no. Forse tornassi indietro parlerei di cose così. E basta.
Tornassi indietro non aggiungerei la mia alle voci giudicanti dentro di te,
con l’arroganza di conoscere
e distinguere il bene e il male.
Tornassi indietro resterei di fianco, con umiltà, ad aspettare che passi un altro pomeriggio, nel mistero d’una sofferenza che non si lascia guarire.
Tornassi indietro: io, oppure tu.
Adesso che tutto evapora (paure, rabbie, speranze) rimane soltanto
il cuore spezzato: dentro a un nocciolo duro, rizza il pelo un amore testardo. Fedele come questa spalla destra, sempre contratta.