E’ un incontro
di pugilato:
prendo un pugno
di rabbia
poi un altro
tenerezza ma
triste, così
arriva di colpo
e mi lascia
distesa piccola
sul ring.
Tag: Sofferenza
Il tuo bisogno rimbomba
Non abbastanza lontano
Mi hai fatto del male
e non me l’aspettavo.
Forse ti ho idealizzato e speravo
in carezze come fai con gli amici
e non che mi “trucidassi”
come fossimo nemici.
Mi hai spezzato il cuore
e, senza far rumore,
mi hai lasciato sola nella confusione.
Mi rimprovero l’ansia, il non aver respirato
e di averti permesso di togliermi il fiato.
Ripenso a me sdraiata sul divano
e a quanto quel pianto non sia ancora lontano…
Testo: Filiderba
Foto: Serena
Non farne una tragedia
Conversazioni
A questo dolore
Pensavo di aver finito, con te.
Ci siamo detti tanto, non era
tutto?
Quanto spazio ancora
quante notti?
Ah, dici,
sono io
che ti tormento?
Ma guarda!
Se appena gratto
subito trovo
te: arrabbiato come prima.
Non voglio
Non voglio
Devo.
E’ successo
è stato
più preciso che possibile
– e io c’ero.
Foto: Hoi An (Vietnam) 2016
Un ramo secco
Hai pianto ti senti come
un ramo secco
gli esami, le visite, i dottori
un ramo senza
fiori
frutti manco, neanche
la speranza che un giorno.
Un ramo secco
che ci fa nel mondo?
Aspetta di finire
nel camino
aspetta
di spezzarsi
sotto a un piede, una zampa, un sasso
e fare “crack”.
Per te
cerco oggi la parola
che non ho
la parola, amica,
che guarisce
la parola che consola.
Arianna
Foto: Nadia Lambiase
Invidia
Per chi non conosce il male
o lo conosce ma solo un po’, così,
per sentito dire:
magari il figlio dell’amico,
un lontano cugino, la sorella
del cognato o addirittura
nessuno
di sua conoscenza, proprio nessuno.
Per chi ha conosciuto il male
ma ha vissuto anche senza:
arrivato, e poi andato.
Per chi ha pensato: fine! Ora si parla d’altro.
Per chi non riesce a immaginare
niente
di così terribile da far dubitare
che ne valga la pena, per chi dice
massì, dai, in fondo
ce la siamo sempre cavata tutti, no?
Per questi ed altri:
invidia
come una protesta contro
come dire basta
e poi voglio
anch’io voglio, come gli altri
altrove
altre difficoltà, va bene,
ma di queste: basta.
Arianna
Foto: Eleonora Pascai
Il dilemma
Nei giorni difficili ti chiudi
in stanza non esci non rispondi
al telefono.
Di tanto in tanto trascini un piede, due
in cucina ma solo un attimo
metti su il caffè poi chiedi
“Guardate voi?”.
Quando viene su incredibilmente fa
come fa
sempre di solito
un caffè nella moka
ignaro del tuo umore della giornata
uguale ad altre diversa
beato lui.
Nei giorni difficili sei anche tu
come i giorni:
difficile capirti ascoltarti nel tuo silenzio
stai male, ti sento da fuori che dentro
piangi
o semplicemente respiri, ferma
ad aspettare il niente ché niente
t’aiuta.
Nei giorni difficili noi stiamo fuori
davanti alla porta aspettiamo ci guardiamo
e il primo che parla
sospira.
Nei giorni difficili un dilemma
mi tormenta: come fare
a stare
come sto.
Arianna
Foto: Assisi 2014
Il bello e il cattivo tempo
Lo decidi tu
o, meglio, le voci
nella testa prima e poi
sul tavolo
in cucina dentro al caffè
dek
ma soprattutto dove stai tu di più:
tra le pieghe
del letto.
Il bello e il cattivo
cattivo proprio a volte
fatto di cose che feriscono
come parole e sguardi
lontani
lontani.
Ho paura
in questi casi si dice per dire
fuori
che forse vuol dire solo uscita,
come capita a tutti:
uscita un attimo
che dura
quanto dura
quando torni?
Mi manchi
non resta niente
di quello
fatico
tra continui sbalzi di temperatura
questo vento obliquo e ancora
piove.
Arianna
Foto: Umbria 2014
Limite (2)
Mi dispiace, ti penso, senz’altro il tempo
il tempo
senz’altro.
Quanto, poco, le cose che posso possiamo
la rabbia, dici anche la rabbia, certo
e non sai dove, come
inaccettabile, hai ragione.
Sperimento il limite:
vorrei
non posso.
Arianna
Foto: Isola Polvese, Umbria 2014